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Come climatizzare un locale commerciale di medie dimensioni

Posted by Massimo Miceli on

Godere di una temperatura adeguata e piacevole degli ambienti in un locale commerciale è un qualcosa di davvero piacevole per i clienti.

Soprattutto nelle afose giornate estive, fare accesso in un negozio ed avere la possibilità di usufruire di una buona frescura è un fattore che può indurre le persone ad essere più propense a fare degli acquisti.

La climatizzazione di un locale commerciale non dunque è un aspetto fondamentale solo per offrire il giusto comfort ai clienti, ma è da considerare come una risorsa in grado di aumentare le vendite.

Ovviamente, il sistema di climatizzazione di locali commerciali di medie dimensioni richiede una progettazione accurata, così da ottenere un’efficienza energetica ottimale ed un controllo preciso della temperatura e dell’umidità.

I fattori da considerare

Per climatizzare un locale commerciale di medie dimensioni è necessario considerare una serie di fattori. Ecco i più importanti:

  • La metratura del locale: la dimensione del locale è il fattore principale da considerare nella scelta del sistema di climatizzazione più adeguato. In generale, per un locale di medie dimensioni è consigliabile un sistema di climatizzazione canalizzata, che consente di distribuire l’aria condizionata in modo uniforme in tutto il locale.
  • L’altezza del soffitto: l’altezza del soffitto influisce sulla capacità di raffreddamento del sistema di climatizzazione. In generale, per un locale di medie dimensioni con un’altezza di circa 3 metri è consigliabile un sistema di climatizzazione che abbia una capacità di raffreddamento di circa 20 kW.
  • L’orientamento del locale: l’orientamento del locale influisce sulla quantità di luce solare che riceve. I locali esposti a sud o sud-ovest richiedono un sistema di climatizzazione più potente per compensare il calore proveniente dal sole.
  • La presenza di macchinari o attrezzature: la presenza di macchinari o attrezzature nei locali commerciali può aumentare la temperatura e il livello di umidità dell’aria. In questi casi è necessario scegliere un sistema di climatizzazione che abbia una maggiore capacità di raffreddamento e deumidificazione.
  • Le esigenze dei clienti e dei dipendenti: è importante considerare le esigenze dei clienti e dei dipendenti in termini di comfort termico. In generale, la temperatura ideale per un locale commerciale di medie dimensioni è compresa tra i 24 ed i 25 gradi centigradi.

I sistemi di climatizzazione per locali commerciali

I sistemi di climatizzazione per locali commerciali possono essere suddivisi in due categorie principali:

  • I sistemi di climatizzazione centralizzati: questi sistemi distribuiscono l’aria condizionata in tutto il locale attraverso una rete di tubazioni e unità di trattamento dell’aria. I sistemi di climatizzazione centralizzati sono i più efficienti dal punto di vista energetico, ma richiedono la realizzazione di un controsoffitto o pannelli in cartongesso.
  • I sistemi di climatizzazione split: questi sistemi sono costituiti da varie unità esterne, che prodducono l’aria condizionata, e da una o più unità interne, che distribuiscono l’aria climatizzata all’interno del locale. I sistemi di climatizzazione split sono meno efficienti dal punto di vista energetico dei sistemi di climatizzazione centralizzati, ma sono più rapidi da installare.

La scelta del sistema di climatizzazione

La scelta del sistema di climatizzazione più adatto per un locale commerciale di medie dimensioni dipende dai fattori sopra citati.

In generale, per un locale di medie dimensioni con un’altezza di circa 3 metri e una superficie di circa 150 metri quadrati, è consigliabile un sistema di climatizzazione centralizzato con una capacità di raffreddamento di circa 20 kW.

La progettazione di questo sistema di climatizzazione deve essere affidata ad una ditta qualificata, che potrà valutare i fattori sopra citati e progettare un sistema di climatizzazione che soddisfi le esigenze del locale.

La manutenzione del sistema di climatizzazione

Per avere sempre un buon funzionamento e un’efficienza energetica ideale, il sistema di climatizzazione deve essere sottoposto a manutenzione regolare.

La manutenzione deve essere effettuata da un tecnico qualificato, il quale si occuperà di pulire i filtri, effettuare eventualmente la ricarica del gas refrigerante e controllare il corretto funzionamento dell’impianto.

Conclusioni

La climatizzazione di un locale commerciale è un aspetto davvero importante per il successo di una attività commerciale. Scegliendo il sistema più adatto è possibile ottenere il massimo sia dal punto di vista del comfort (di clienti e dipendenti) che per quanto riguarda l’ottimizzazione dei consumi.

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Come dare un tocco di stile al tuo giardino

Posted by Massimo Miceli on

Il giardino è uno spazio importante di qualsiasi unità abitativa, un ambiente esterno che può essere sfruttato per trascorrere del tempo all’aria aperta, rilassarsi o organizzare feste e barbecue con gli amici.

Per rendere il proprio angolo verde un luogo ancora più piacevole e accogliente, è possibile aggiungere qualche elemento in grado di regalare un tocco di stile e personalizzazione.

Si tratta di piccoli fattori in grado di fare la differenza e cambiare completamente volto a qualsiasi spazio esterno. Ci accingiamo allora ad analizzare alcune tendenze inerenti lo stile in giardino, che possono essere adottate e messe in pratica anche da chi non è un esperto di giardinaggio.

Scegli lo stile giusto

Il primo passo per dare un tocco di stile al giardino è scegliere lo stile che più si adatta ai propri gusti e alla propria casa. Questa prima decisione sarà quella che influenzerà tutte le scelte successive, dunque è da pensare bene.

Ci sono moltissimi stili tra cui scegliere, dal classico al moderno, dal rustico al zen. Se non si è sicuri di quale stile adottare, si può optare per un mix di stili, combinando elementi diversi per creare un effetto più originale.

Ad ogni modo, in linea di massima il consiglio è quello di scegliere lo stile anche in funzione della distribuzione degli spazi a disposizione e degli eventuali arbusti presenti sul luogo.

Aggiungi piante e fiori

Le piante e i fiori sono un elemento essenziale per ogni giardino. Oltre a dare un tocco di colore e vivacità, possono anche aiutare a creare un’atmosfera rilassante e accogliente.

Per scegliere le piante e i fiori giusti da inserire è importante considerare l’esposizione al sole, il terreno e il clima della propria zona.

Optare per le piante ed i fiori adatti in base al clima è fondamentale, perché ciò assicurerà loro la possibilità di attecchire bene e di crescere adeguatamente nel tempo.

Posiziona mobili e complementi d’arredo

Mobili da esterno e complementi d’arredo possono contribuire a rendere il tuo giardino un luogo più confortevole e invitante.

Per scegliere quelli giusti, è importante tenere conto delle dimensioni del giardino e dello stile che si è scelto.

Solitamente, aggiungere qualche seduta ed un tavolo consente già di rendere uno spazio esterno molto più familiare e conviviale. Volendo è possibile aggiungere anche divani ed un eventuale gazebo.

Aggiungi un elemento d’acqua

Un elemento d’acqua, come una fontana o una vasca, può aggiungere un tocco di eleganza e raffinatezza al tuo giardino.

L’elemento d’acqua può essere anche un modo per rilassarsi e ascoltare il suono dell’acqua che scorre, oltre ad essere una risorsa in grado di rendere più bella una zona che altrimenti rimarrebbe vuota.

Illumina il giardino

Un’illuminazione adeguata è importante per rendere il giardino un luogo piacevole da vivere anche di sera.

Si possono utilizzare delle bellissime luci da terra, lampade da parete o lanterne per creare un’atmosfera accogliente.

In generale, l’idea per l’illuminazione in giardino è quella di non scegliere luci troppo forti così da riuscire a creare un’atmosfera più conviviale e tranquilla.

Crea un angolo relax

Un angolo relax è un must per ogni giardino. In questo spazio ci si può rilassare leggendo un libro, ascoltare della musica o semplicemente godersi la natura intorno.

Per creare un angolo relax, si può posizionare un divano o delle poltrone, un tavolino e un ombrellone o una pergola per ripararsi dal sole.

Anche installare qualche amaca non sarebbe una cattiva idea, chairamente a patto che ci siano degli alberi nelle vicinanze.

Aggiungi un tocco vintage

Aggiungere un elemento in grado di infondere un tocco vintage può dare al giardino un’atmosfera originale e affascinante.

Si possono utilizzare oggetti come vecchie sedie, tavoli o lampade, oppure aggiungere elementi decorativi come le moderne insegne vintage al neon led.

L’insegna può essere di qualsiasi tipo, considerando che si può effettuare ogni tipo di personalizzazione, ma è importante che si abbini bene allo stile del giardino.

Conclusione

Con un po’ di creatività, è possibile può creare un luogo unico e accogliente, dove trascorrere piacevoli momenti all’aria aperta.

Scegli in base ai tuoi gusti personali, tenendo sempre conto del modo in cui ciascun elemento possa integrarsi con l’ambiente circostante.

Vedrai che mettendo in pratica questi utili accorgimenti, il tuo giardino diventerà un luogo ancora più accogliente e piacevole da vivere!

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Quali sono i materiali migliori per una piscina prefabbricata?

Posted by Massimo Miceli on

Se stai pensando di installare una piscina prefabbricata nel tuo giardino, sicuramente hai già iniziato a valutare i diversi materiali disponibili sul mercato.

Ma quali sono i materiali migliori per una piscina prefabbricata? Per rispondere a questa domanda ti guideremo alla scoperta dei materiali più utilizzati per la costruzione di piscine prefabbricate e ti aiuteremo a scegliere quello più adatto alle tue esigenze.

Vetroresina

La vetroresina è un materiale composto da fibre di vetro e resine poliestere o epossidiche, che viene utilizzato per realizzare vasche di varie forme e dimensioni. La vetroresina è un materiale resistente e duraturo, ma presenta alcuni svantaggi.

In primo luogo, la vetroresina è un materiale relativamente costoso, soprattutto se si considera il costo della lavorazione. Ciò fa si che anche eventuali operazioni di riparazione siano alquanto costose.

Acciaio

L’acciaio è un materiale molto resistente e durevole, che viene utilizzato per costruire piscine prefabbricate di varie forme e dimensioni. Le piscine in acciaio sono anche molto facili da installare, grazie alla loro struttura modulare.

Tra l’altro, questo tipo di piscine sono molto versatili e possono essere personalizzate con una vasta gamma di accessori, come scalette, trampolini e getti idromassaggi.

A ciò si aggiunge il fatto che le piscine in acciaio sono anche relativamente economiche, soprattutto se confrontate con altre soluzioni.

Calcestruzzo

Il calcestruzzo è un materiale molto resistente e durevole, che viene utilizzato anche per costruire piscine prefabbricate di varie forme e dimensioni.

Le piscine in calcestruzzo sono versatili e possono essere personalizzate a piacimento per quel che riguarda forma e dimensioni.

Ad ogni modo, le piscine in calcestruzzo richiedono una preparazione del terreno molto accurata e sono anche molto costose, soprattutto se si considera il costo relativo a scavo e piastrellamento.

La soluzione migliore: l’acciaio

Dopo aver analizzato i diversi materiali disponibili per la costruzione di una piscina prefabbricata, possiamo affermare che la soluzione migliore sia l’acciaio.

Infatti, le piscine in acciaio richiedono uno scavo molto più piccolo e possono essere installate e pronte all’uso in sole 24 ore. Inoltre, le piscine in acciaio sono molto resistenti e durevoli, e richiedono una manutenzione minima.

In virtù di ciò, le piscine in acciaio sono anche economiche, soprattutto se confrontate con altre soluzioni come il calcestruzzo o la vetroresina.

Cosa devo considerare quando scelgo il rivestimento per la mia piscina in acciaio?

La scelta del rivestimento per la tua piscina in acciaio è una decisione importante, poiché il rivestimento non solo influisce sull’aspetto estetico della piscina, ma anche sulla sua durata e sulla facilità di manutenzione.

Ecco riassunti alcuni fattori da considerare quando scegli il rivestimento per la tua piscina in acciaio:

  1. Resistenza: il rivestimento deve essere resistente all’usura e alle intemperie, soprattutto se la tua zona è soggetta ad escursioni termiche di un certo tipo o a piogge frequenti.
  2. Estetica: il rivestimento deve essere accattivante e armonizzare con l’aspetto del tuo giardino.
  3. Comfort: il rivestimento deve essere piacevole sia alla vista che al tatto.
  4. Facilità di manutenzione: il rivestimento deve essere facile da pulire e da mantenere nel tempo, senza richiedere una manutenzione eccessiva o costosa.
  5. Costo: il costo della piscina può variare notevolmente a seconda del materiale utilizzato, quindi è importante scegliere un materiale che si adatti al tuo budget.

Abbiamo evidenziato le caratteristiche principali della vetroresina, del calcestruzzo e dell’acciaio relativamente alla costruzione di una piscina.

Ognuno di questi materiali ha i propri vantaggi e svantaggi, quindi è importante fare una scelta informata in base alle esigenze tecniche e di budget.

In sintesi, se stai cercando una soluzione affidabile, resistente e conveniente per la tua piscina prefabbricata, il consiglio è quello di optare per una piscina in acciaio.

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Come far passare la sciatica?

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Per sciatica intendiamo quel dolore che a tutti sarà capitato almeno una volta di avvertire nelal parte bassa della schiena, in particolare lungo il nervo sciatico.

Questa sensazione di dolore è in grado di protrarsi fino alle gambe ed è per questo comunemente chiamata anche sciatalgia.

Sebbene esistano diverse forme di sciatica, possiamo dire che tutte sono accomunate da un dolore localizzato di intensità variabile.

Quali sono le cause della sciatica?

Solitamente ad originare una sciatica può esserci una postura errata che assumiamo quotidianamente, un movimento brusco e improvviso, una ernia discale o eccessiva sedentarietà.

Sono queste di norma le cause per le quali più spesso si va a presentare la sciatica, e più o meno tutti conosciamo bene il fastidio che si prova in quei giorni in cui tale problema si presenta.

Per fortuna ci sono tante cose che possiamo fare per lavorarci su e far scomparire questo dolore nell’arco di qualche giorno, vediamo quali di seguito.

Come curare la sciatica?

Certamente ci sono delle cose che possiamo fare per curare la nostra sciatica. Dato che si tratta di una infiammazione del nervo sciatico, la cosa più logica da fare è assumere degli antinfiammatori così da andare a calmare questo stato di dolore.

Può rappresentare un sollievo per il paziente anche il posizionare del ghiaccio sopra la parte interessata per qualche minuto, o alternare direttamente degli impacchi caldi con altri freddi.

Un altro toccasana in caso di sciatica è quello di rivolgersi ad un fisioterapista o massoterapista che possa effettuare dei massaggi mirati per calmierare lo stato infiammatorio. Tanti professionisti seguono proprio degli specifici corsi di massoterapia per specializzarsi nel trattare tutte quelle criticità che riguardano la schiena e tra queste certamente anche la sciatica.

Molto importante inoltre è assumere nel corso della giornata una posizione che non vada a sollecitare o schiacciare il nervo sciatico ma che al contrario gli consenta di riposare e rigenerarsi.

In alcuni casi può essere preferibile anche fare del nuoto così da lavorare in sospensione senza sovraccaricare il muscolo sciatico.

Cosa è sconsigliato quando si ha la sciatica?

Ci sono certamente delle cose che è bene non fare quando si ha la sciatica, per evitare di peggiorare la situazione.

Una tra queste è certamente quella di applicare elementi caldi o freddi direttamente sulla pelle. Meglio invece avvolgerli in un panno, così da evitare il contatto diretto sulla pelle.

È bene inoltre evitare di rimanere diverse ore distesi sul letto, ma al contrario una passeggiata può essere di aiuto. Chiaramente in quei giorni in cui si presenta la sciatica è bene evitare qualsiasi tipo di attività fisica particolarmente stressante per il corpo o andare a sollevare eventuali carichi pesanti.

Come in tutte le cose, è bene evitare anche di assumere un numero eccessivo di antinfiammatori e al contrario in questo caso è meglio sempre chiedere un parere al proprio medico curante.

Esistono dei rimedi naturali per la sciatica?

Di norma possiamo dire che i rimedi naturali per la sciatica più efficaci sono il riposo e l’applicazione di impacchi caldi e freddi sulla zona interessata.

Anche una piccola passeggiata, ripetuta più volte nel corso della giornata, può aiutare a velocizzare i tempi di recupero.

Per quel che riguarda eventuali prodotti che possono essere assunti per curare la sciatica ricordiamo l’arnica montana,  la quale ha notevoli proprietà antinfiammatorie, la lavanda dalle notevoli proprietà antinevralgiche, e l’applicazione di fanghi termali i quali hanno capacità antinfiammatoria superficiale.

In breve

Dunque la sciatica è una sintomatologia che a tutti può capitare nella vita e che è possibile curare anche nell’arco di un paio di giorni, avendo attenzione di osservare il giusto riposo e apportando quei piccoli rimedi, anche casalinghi, che hanno una grande efficacia.

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Dove posizionare in casa un condizionatore d’aria

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Sicuramente il desiderio di tutti è quello di vivere in un ambiente sempre fresco e accogliente anche nei caldi mesi estivi. Nel nostro piccolo, possiamo facilitare il lavoro del nostro nuovo condizionatore d’aria consentendogli di essere più efficiente e al tempo stesso di consumare meno energia. Tutto ciò dipende esclusivamente dalla corretta collocazione del dispositivo all’interno di casa.

Quali ambienti di casa desideri rinfrescare?

Bisogna innanzitutto individuare quelle che sono le stanze che desideriamo raffreddare maggiormente rispetto le altre. Potremmo ad esempio avere necessità di rinfrescare le camere da letto o in alternativa la zona giorno, oppure direttamente tutta la casa.

Da questa scelta dipende a sua volta il modello di condizionatore d’aria che andremo a scegliere, in quanto per raffreddare un ambiente particolarmente grande è necessario il dispositivo che sia più potente.

Il corridoio è una posizione strategica

Nel caso in cui si desideri rinfrescare tutta la casa, bisogna considerare che una buona posizione potrebbe essere l’area della zona giorno. Qui il climatizzatore potrebbe essere posizionato in direzione del corridoio così da riuscire a rinfrescare anche tutte le altre stanze di casa.

Probabilmente questa non sarà la migliore soluzione per quel che riguarda l’estetica, ma è necessaria per ottenere una riduzione della temperatura in tutto l’appartamento. Ad ogni modo i nuovi modelli di condizionatori Mitsubishi sono il massimo anche dal punto di vista del design e dell’estetica.

Anche l’unità esterna necessita di essere posizionata laddove non viene colpita direttamente dai raggi del sole, altrimenti sarà costretta a lavorare di più per poter regolare la sua temperatura interna.

Infine, è importante ricordare che l’unità esterna non deve essere posizionata dove questa può essere raggiunta dalle foglie degli alberi ad esempio, oppure polvere e detriti. In questo caso infatti, la macchina sarebbe più soggetta a sporcizia e malfunzionamenti.

Tenere conto di queste semplice indicazioni consentirà di usufruire al meglio del nuovo dispositivo e riuscire così a rinfrescare perfettamente agli ambienti desiderati.

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Migliorare la produzione con i laser industriali

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Realtà industriali e produttive di qualsiasi tipo sono oggi interessate a trovare nuovi strumenti che consentano loro di migliorare la produzione. Chiaramente parliamo di una produzione rinnovata che non preveda la diminuzione della qualità ma al contrario un incremento in tal senso, riuscendo al tempo stesso a velocizzare quelli che sono i tempi di lavorazione. Questa è la grande sfida di mercato alla quale al momento sono chiamate aziende e realtà produttive di ogni settore, le quali cercano di andare incontro alle necessità dei clienti.

I moderni laser industriali

I moderni laser industriali a tal proposito, rappresentano la soluzione perfetta per tutte quelle realtà produttive che sono alla ricerca di uno strumento che consenta loro di fare questo balzo in avanti per quel che riguarda la qualità.

Un moderno laser industriale infatti, azionato da un robot, consente di ottenere una precisione di taglio davvero impensabile fino a qualche anno fa, anche riguardo alle curvature più particolari o ai tagli più complicati. Inoltre un moderno laser industriale è in grado di effettuare operazioni di marcatura o saldatura in maniera rapida, precisa e affidabile.

Vi sono chiaramente degli aspetti positivi da considerare anche a livello economico, dato che per gestire un laser industriale è necessaria una quantità inferiore di manodopera e i tempi di lavorazione sono sicuramente ridotti. Questo è il motivo per il quale oggi realtà produttive dei settori più disparati fanno ricorso ai laser industriali: parliamo del settore scientifico, aerospaziale, medico e automobilistico, tra gli altri.

Un’ampia gamma di laser industriali

Optoprim srl è un’azienda della provincia di Monza che opera su tutto il territorio nazionale, e offre una vasta gamma di laser industriali ciascuno dei quali ben si adatta a necessità produttive specifiche del settore in cui opera. Lo staff è lieto di offrire una consulenza specializzata che consente di individuare esattamente la soluzione di cui si ha bisogno in base al settore in cui si opera e alle necessità specifiche.

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Perché è importante il timbracartellini in azienda?

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Grazie ad un marcatempo timbracartellini è possibile consentire ai propri dipendenti di segnare in maniera precisa e rapida il proprio orario di ingresso e di uscita dalla sede in cui l’attività lavorativa viene svolta.

Infatti, all’interno della gestione delle presenze, è molto importante che vi sia un timbracartellini per fare in modo che l’organizzazione aziendale possa sempre essere efficace, e per questo avere sempre la possibilità di andare a certificare quelli che sono gli orari di lavoro effettivamente svolti dai propri dipendenti.

Un timbracartellini rende più facile il lavoro del settore contabilità

Si tratta anche di una questione di sicurezza in quanto in caso di evacuazione, grazie ad un sistema di questo tipo, è possibile sapere con esattezza quali persone sono ancora all’interno dell’edificio. Inoltre, un timbracartellini va anche a snellire il lavoro di ufficio e di amministrazione, in quanto consente di andare a contabilizzare le ore lavorative di ciascun dipendente in maniera davvero semplice ed immediata.

I modelli proposti da Cotini srl vanno anche ad evidenziare, tramite apposito asterisco, quelle che sono le anomalie come ad esempio un ingresso ritardato al lavoro o una uscita anticipata, e andare così a facilitare il lavoro di quanti lavorano nel settore contabilità.

Un controllo efficace e costante

Di fatto, dunque, un timbracartellini svolge un’importante funzione da intermediario tra azienda e dipendenti, in quanto consente al datore di lavoro di poter avere quotidianamente un report completo su quelle che sono le presenze dei propri dipendenti e dunque rendere più efficace anche l’analisi dei costi.

In ultima analisi, un timbracartellini è uno strumento perfetto anche per fare in modo che gli orari di lavoro vengano rispettati in maniera scrupolosa, nonché per monitorare periodi di ferie, permessi di astensione dal lavoro e variazioni agli orari di lavoro che saltuariamente i singoli dipendenti possono richiedere. 

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Il piano della cucina: una scelta che dura… una vita

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Il piano della cucina: una scelta che dura… una vita

Le cucine delle case di oggi sono sempre di più sofisticate, scenografiche, oltre che pratiche e funzionali. Si tratta di ambienti che hanno saputo conquistare un posto d’onore all’interno delle abitazioni più moderne e di tendenza, tanto che si tende a prediligere un ambiente open che inglobi zona living e appunto, zona cucina. Ovvio che, con queste premesse, la cucina deve essere un elemento assolutamente glamour, da mostrare oltre che da utilizzare.

I materiali più innovativi

Oltre ai mobili, ai ripiani e agli elettrodomestici, l’elemento caratterizzante di ogni cucina è il piano di lavoro. Attualmente sul mercato si trovano un’infinità di soluzioni adatte a soddisfare tutte le esigenze e ogni gusto. Materiali naturali come il legno, classici come come il marmo o il quarzo, più moderni e “facili” come i laminati permettono di completare e di regalare una spiccata personalità all’ambiente cucina. Certo è che un piano di lavoro dovrà “vivere” per molti anni, senza subire gli effetti di calore, maltrattamenti e del contatto con i cibi. Insomma, un piano che si rispetti deve essere non solo esteticamente bello, ma anche molto, molto resistente e pratico da pulire.

L’ultima novità per vestire la cucina

Tra i materiali più innovativi del momento, ne spicca uno prodotto da Veneta Cucine, la più integrata piattaforma italiana di produzione di mobili per cucina, di cui Pedrazzini Arreda è rivenditore ufficiale per Milano. L’azienda ha infatti dato vita a Caranto, la nuova linea di prodotto specializzata nella realizzazione di piani cucina tecnici. “Caranto è sinonimo di design ed elevate prestazioni professionali, e assicura, per le sue molteplici declinazioni, standard di assoluta qualità e bellezza e propone innumerevoli finiture per la produzione di top, banconi, alzatine, schienali, fianchi e piani di tavoli sia nell’ambito del quarzo che della ceramica, per soddisfare tutte le esigenze di personalizzazione del progetto cucina” fanno sapere dall’azienda.

Caranto Ker e Caranto Quartz

I piani Caranto si suddividono in Caranto Ker, in ceramica e Caranto Quartz, in quarzo. Quali sono le differenze fra i due? Caranto Ker è composto da argille ceramiche e colori minerali inalterabili nel tempo che non risentono dell’effetto del calore, della luce o dell’uso di alcun prodotto chimico per la pulizia e la disinfezione. E’ resistente alle alte temperature: contrariamente ad altri materiali simili non brucia con il fuoco né teme il calore. Caranto Quartz viene realizzato con prodotti lapidei di natura silicea, quindi sabbie silicee, quarzite, quarzi macinati aggregati con vetro, feldspato ed alcuni graniti. Sono piani caratterizzati da alta resistenza ai graffi, basso livello di assorbimento dell’acqua e alta resistenza agli agenti chimici. Gli alimenti non lasciano alcuna macchia sul piano. Le superfici lucide in quarzo sono non porose e altamente resistenti a liquidi e sostanze acide. Una validissima scelta in più per chi sceglie Veneta Cucine, che si aggiunge ai tanti vantaggi già previsti. Ad esempio, ogni cucina è personalizzabile in ogni suo dettaglio: oltre i materiali per il piano di lavoro, si possono scegliere anche i materiali per le ante e naturalmente gli elettrodomestici di qualsiasi marca e genere.

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Mindset coaching: un mercato da 20 miliardi di dollari

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Mindset coaching: un mercato da 20 miliardi di dollari

Non solo le aziende, ma anche le singole persone cercano il supporto di un life coach per migliorare la qualità della vita, sia in ambito personale sia professionale.
Una disciplina presente negli Stati Uniti già negli anni ’60, a partire dagli anni ’90 si è diffusa anche in Italia, e secondo PwC a fine 2022 il settore del coaching ha raggiunto nel mondo un valore di 20 miliardi di dollari.

Secondo il Global Coaching Study 2023 di ICF, International Coaching Federation, nel 2022 il numero dei coach ha superato in tutto il mondo quota 100mila, il 54% in più rispetto al 2019 (Europa occidentale +51%).
Ma quanto costa un life coach? In Europa la tariffa media per un’ora di coaching è 277 dollari, mentre il numero di coach attivi è 30.800.

Il ruolo del coach si evolve grazie a smartworking ed e-learning

Oggi i professionisti che eccellono sono capaci di destreggiarsi tra le piattaforme web e social, distinguendosi per competenza e versatilità.
L’era digitale richiede coach non solo costantemente aggiornati, ma anche specializzati in settori specifici, come miglioramento della vita personale, professionale, l’ottimizzazione delle dinamiche interne o focalizzati su target specifici, con un focus su aspetti diversi della crescita e del benessere.

In ambito aziendale, emerge sempre più l’importanza di migliorare lo spirito di gruppo e l’engagement. E l’uso di valutazioni psicometriche per rafforzare la comunicazione e la collaborazione all’interno dei team si sta dimostrando fondamentale.

Specializzazione e tecnologia i pilastri del coaching di successo 

Soprattutto nel settore sanitario si evidenzia un interesse crescente per i coach specializzati nella prevenzione o recupero da burnout di medici, infermieri e oss, utilizzando tecniche di mindfulness.

“In un’epoca digitale che continua a ridisegnare il panorama aziendale, la specializzazione e l’approfondimento tecnologico diventano i pilastri portanti del coaching di successo – commenta Alessandro Da Col, Mindset ed Executive Coach e co-fondatore, insieme ad Alessandro Pancia, dell’Accademia Crescita Personale Meritidiesserefelice -. Favorire una cultura aziendale che sa adattarsi e reagire è fondamentale in un mondo in rapido cambiamento. Il lavoro ormai si intreccia con l’identità personale, ma è cruciale mantenere un equilibrio: il coaching aiuta a differenziare e bilanciare gli aspetti lavorativi e personali, permettendo di realizzarsi pienamente”.

“Valorizzare il benessere integrale per costruire team coesi e produttivi” 

“Oltre al guadagno, le persone cercano di appartenere e fare la differenza nel loro ambiente di lavoro – aggiunge Alessandro Pancia -. Riconosciamo quindi la necessità per le aziende di evolversi, non solo con salari e benefit, ma sviluppando un ambiente che valorizzi ogni dipendente come parte di un obiettivo comune”.

In questo contesto, la coerenza aziendale, l’ascolto delle esigenze del personale e il rispetto diventano fondamentali per promuovere un’autentica comunità aziendale, riferisce Adnkronos.
“Il nostro obiettivo è potenziare l’empowerment – sottolinea Pancia -, consentendo ai dipendenti di esprimersi e crescere, e sentirsi parte di qualcosa che supera il mero aspetto economico”.

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Lavoro: a gennaio occupazione in calo, -34mila unità rispetto a dicembre 2023

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Lavoro: a gennaio occupazione in calo, -34mila unità rispetto a dicembre 2023

Rispetto a dicembre 2023, a gennaio 2024 gli occupati e i disoccupati diminuiscono, ma aumentano gli inattivi. Secondo le rilevazioni diffuse dall’Istat, il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1%).
In particolare, l’occupazione cala tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi (pari a -34mila unità), mentre cresce tra le donne e chi ha almeno 50 anni.  

Ma confrontando il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), l’Istat registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati.
La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -67mila unità) e alla stabilità degli inattivi.

Ma in un anno +362mila occupati

A gennaio 2024 il numero di occupati supera quello di gennaio 2023 dell’1,6% (+362mila unità).
L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa. Il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,8%, sale anche in questa classe di età (+0,4%) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, -162mila unità) sia quello degli inattivi tra 15-64 anni (-1,3%, -157mila).

Il tasso di inattività sale al 33,3%

A gennaio 2024 la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni. Al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni.

Il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti).
La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità, tra 15 e 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni. L’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Ma il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti).

Inflazione: a febbraio si attesta +2,4%

L’Istat ha diffuso anche le stime preliminari sull’inflazione, da cui emerge che come nel mese precedente, anche a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.

La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo si deve principalmente all’affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici.
In particolare, riporta Adnkronos, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici, che a febbraio risale al -17,3% (gennaio -20,5%). Si riduce il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del ‘carrello della spesa’ (+3,7%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +2,4% (gennaio +2,7%).

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e-commerce e brand, come si informano gli italiani prima di acquistare online?

Posted by Massimo Miceli on
e-commerce e brand, come si informano gli italiani prima di acquistare online?

Negli ultimi anni, complice anche la pandemia, alcuni comportamenti d’acquisto non solo sono diventati “normali”, ma si sono proprio radicati fra le abitudini degli italiani. Il caso più eclatante è sicuramente lo shopping online: oggi la percentuale di italiani che effettua acquisti online ogni settimana si è stabilizzata al 47,1%, più o meno agli stessi valori dell’anno precedente. Lo rivela il report Digital 2024, pubblicato a febbraio da We Are Social in collaborazione con Meltwater.
In questo contesto, però, emergono nuove tendenze, come l’aumento degli acquisti di seconda mano e l’adozione dei servizi “buy now, pay later”. Cala invece lo shopping di beni alimentari e il ricorso ai servizi di comparazione prezzi.

Exploit per l’e-commerce legato alla moda

Nel settore dell’e-commerce, la moda registra un aumento del 25,7%, seguita dai beni di lusso con un +21,4%. Gli italiani aumentano gli acquisti online anche per oggetti di arredamento (+18%), prodotti per la casa (+16,3%) e elettronica (+11,4%).

I film e i servizi TV in streaming rimangono i contenuti digitali più acquistati, scelti dal 40,3% degli utenti internet tra i 16 e i 64 anni. La classifica vede la musica in streaming al secondo posto (17,3%) e le app mobile al terzo (9%). Tuttavia, gli e-book (8,5%) superano i mobile game (8,4%), forse grazie al successo di #booktok.

Brand e social, un rapporto sempre più stretto 

I motori di ricerca sono ancora oggi la fonte principale per scoprire nuovi brand, prodotti o servizi (40,8%). La pubblicità in TV è al secondo posto con il 36,6%, mentre i consigli di amici e familiari pesano per il 30,7%. Posizioni in avanti, nella classifica di autorevolezza, per la pubblicità sui social: passa infatti dalla settima alla quinta posizione (25,1%).

Come si fa la ricerca prima di acquistare?

Il 56,1% delle persone ricerca i brand online prima di acquistare, mentre il 55,8% ha visitato il sito di un marchio nell’ultimo mese, con un aumento del 2,4%. Cresce anche il numero di persone che clicca su contenuti social sponsorizzati (+6,8%, 14,1%), mentre diminuisce chi clicca su banner di siti web (-2,5%, 11,5%). I motori di ricerca mantengono la leadership anche per quanto riguarda la ricerca di informazioni sui brand (59,1%). Social network, siti di confronto prezzi e recensioni superano la soglia del 30%. 

La pubblicità digitale vale oltre 6 miliardi di dollari 

La spesa per la pubblicità digitale, inclusi search e social, cresce del 9,6%, superando i 6 miliardi di dollari. La spesa annuale per collaborazioni pubblicitarie con influencer raggiunge i 340 milioni di dollari, con un aumento del 13,3% rispetto all’anno precedente. Questa crescita porta la quota sulla spesa pubblicitaria digitale totale al 5,4%, con un aumento del 3,4% sull’anno precedente.

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Sicurezza informatica, perchè la formazione riveste un ruolo cruciale?  

Posted by Massimo Miceli on
Sicurezza informatica, perchè la formazione riveste un ruolo cruciale?  

L’errore umano è una delle principali cause di incidenti informatici. Questo dato allarmante emerge da un recente studio commissionato da Kaspersky, che ha rivelato quasi due terzi di tutti gli incidenti informatici verificatisi negli ultimi due anni sono dovuti a “sbagli” compiuti dagli addetti. La mancanza di competenze specifiche si configura come la radice del problema, con il 50% dei professionisti globali della cybersicurezza che ammette di aver commesso errori all’inizio della propria carriera a causa di lacune teoriche o pratiche. Tale percentuale aumenta al 60% per coloro con un’esperienza inferiore ai cinque anni.

Il rischio aumenta senza le necessarie competenze

Un ulteriore studio condotto da Kaspersky mette in luce che, negli ultimi due anni, le organizzazioni aziendali hanno subito almeno un incidente informatico a causa della carenza di personale qualificato in materia di cybersicurezza. Nonostante la ricerca di personale più preparato possa essere una soluzione, il settore si trova di fronte a una grave carenza di professionisti, con una domanda di circa 4 milioni di addetti.

I giovani devono affrontare nuove sfide

Il gap di competenze è ulteriormente aggravato dal fatto che i neoassunti spesso hanno profonde lacune in materia di cybersicurezza. La scarsa preparazione causa non solo difficoltà iniziali, ma anche errori nello svolgimento del lavoro. Il settore deve quindi affrontare sfide significative: così si spiega anche il fatto per cui quasi la metà dei professionisti InfoSec impiega più di un anno per sentirsi a proprio agio nel proprio ruolo.

Misure preventive e reattive

Per affrontare il gap di conoscenze, Kaspersky raccomanda misure preventive e reattive. A livello didattico, i programmi di formazione dovrebbero essere più flessibili e aggiornati, nonché sviluppati in collaborazione con esperti del settore. Chiunque aspiri a entrare nel mondo della cybersicurezza può acquisire esperienza attraverso stage in dipartimenti di sicurezza informatica o ricerca e sviluppo.

Le aziende, d’altra parte, possono investire in programmi di aggiornamento del personale per rimanere competitivi in un contesto in continua evoluzione.

Un mondo in continuo cambiamento

In conclusione, il report di Kaspersky evidenzia l’importanza di un approccio completo all’onboarding e alla formazione continua degli esperti di cybersicurezza. Solo così è possibile garantire la sicurezza informatica in un mondo digitale in rapida evoluzione.

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Europa: quali sono i paesi con il miglior indice di vivibilità?  

Posted by Massimo Miceli on
Europa: quali sono i paesi con il miglior indice di vivibilità?  

Non è certo un segreto che in Europa il costo della vita sia alto. Ci sono però differenze significative fra i vari Paesi del Vecchio Continente e no, l’Italia non si posiziona bene. Lo rivela un recente studio condotto dalla banca online N26, che con il suo Indice di Vivibilità ha esaminato attentamente i dati relativi alle spese di affitto ed elettricità delle nazioni europee. L’obiettivo dello studio è individuare i Paesi che offrono una migliore qualità della vita, considerando non solo gli aumenti salariali ma anche la densità di popolazione e il livello generale di felicità dei residenti.

Nonostante il leggero calo dell’inflazione e dei costi energetici rispetto ai massimi storici degli ultimi anni, il caro affitti e il prezzo dell’energia elettrica persistono come motivo di preoccupazione in Italia e nel resto d’Europa.

Italia: in fondo alla classifica per qualità della vita

Secondo i dati dell’analisi, l’Italia si posiziona al penultimo posto, preceduta solamente dal Regno Unito. La situazione dei costi elevati di affitti ed energia elettrica ha un impatto significativo sugli stipendi mensili degli italiani, già tra i più bassi in Europa. Con oltre il 52% dello stipendio destinato all’affitto, la percentuale più elevata tra i Paesi considerati, l’Italia si trova di fronte a sfide notevoli per quanto riguarda una vivibilità sostenibile.

Le eccellenze europee: Danimarca, Svizzera e Belgio

Al contrario, la Danimarca si posiziona al vertice della classifica, ed è quindi considerata il miglior Paese in Europa in cui vivere. Seguono Svizzera e Belgio al secondo e terzo posto, con percentuali di salario destinate agli affitti rispettivamente del 21% e del 18%. Questi Paesi offrono una situazione più favorevole in termini di equilibrio tra reddito e costi abitativi, garantendo una migliore qualità della vita.

Male anche i Paesi Bassi

I Paesi Bassi si trovano al terzultimo posto nella classifica, con una percentuale di salario destinata all’affitto che si aggira attorno al 37%. Pur non essendo agli estremi della classifica, la situazione olandese indica comunque una sfida significativa per i residenti in termini di accessibilità economica alla casa.

Le sfide future

In conclusione, nonostante il calo dell’inflazione e dei costi energetici, il caro affitti e il costo dell’energia elettrica rappresentano una problematica urgente in molti Paesi europei. Affrontare queste sfide potrebbe richiedere strategie di politica economica mirate e un focus sul miglioramento delle condizioni abitative, al fine di garantire ai cittadini una migliore qualità della vita.

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Opinioni distorte: qual è il divario fra realtà e percezione?

Posted by Massimo Miceli on
Opinioni distorte: qual è il divario fra realtà e percezione?

Come interpretiamo i fenomeni del mondo? Siamo sufficientemente informati per farlo? Forse no. A dirlo è una recente indagine Ipsos condotta in 10 grandi Paesi, tra cui l’Italia, che mette in luce un ampio divario tra la percezione delle persone e la realtà oggettiva su questioni sociali ed economiche.

Ad esempio in tutti i Paesi, incluso il nostro, solo poche persone sanno esattamente quale sia il numero di immigrati. La maggior parte, invece, segnala una sovrastima significativa della quota di immigrati presenti nella società. Il divario medio tra percezione e realtà? 24% contro il 12%.

Cultura, religione, omicidi: differenze fra ciò che si crede e ciò che è

Le percezioni errate aumentano sensibilmente se si considera il numero di persone di un’altra religione che vivono nello stesso paese degli intervistati. In Italia, ad esempio, il 19% dei rispondenti al sondaggio stima che la popolazione musulmana sia del 19%, mentre la realtà è solo il 4,8%. Analogamente, in Turchia, si evidenzia una percezione distorta sulla presenza di cristiani.

Lo stesso principio vale anche per la criminalità. La maggioranza crede che il tasso di omicidi sia aumentato dal 2000, nonostante la realtà mostri una diminuzione generale, esclusi gli Stati Uniti. In Italia, il 55% ritiene che gli omicidi siano cresciuti nell’ultimo ventennio.

Sovrastima dell’ineguaglianza economica

La disuguaglianza economica è reale, ma sovrastimata. La quota di ricchezza detenuta dall’1% delle famiglie più abbienti è stimata al 36%, mentre i dati reali la collocano al 13%. Anche in Italia, si evidenzia una percezione distorta (36% vs. 14%).

Diffidenza verso gli scienziati e teoria del complotto

Le credenze irrazionali coinvolgono oltre un quarto del campione in media. In Italia, il 24% crede nei fantasmi, il 17% nella stregoneria e il 16% nella chiaroveggenza, livelli più bassi rispetto alla media dei dieci Paesi. Quasi la metà delle persone è sospettosa nei confronti degli scienziati. Nel contesto delle teorie del complotto mondiali, il 24% degli italiani crede in un progetto organizzato per sostituire la popolazione con immigrati. Il 27% ritiene che il governo ucraino sia infiltrato da gruppi neonazisti, e una quota minore (20%) pensa che le missioni spaziali sulla Luna siano una messinscena.

In conclusione, l’indagine Ipsos mette in evidenza come la percezione distorta possa influenzare le opinioni e le convinzioni delle persone su questioni cruciali, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza e informazione basata sui dati reali.

Varie

Saldi invernali: cosa comprano gli italiani nel 2024?

Posted by Massimo Miceli on
Saldi invernali: cosa comprano gli italiani nel 2024?

Il primo grande appuntamento commerciale dell’anno, uno tra i più attesi dai consumatori e dalle consumatrici, è iniziato mercoledì 3 gennaio in Valle d’Aosta e venerdì 5 gennaio nel resto d’Italia. Per i saldi invernali di questo 2024 quattro italiani su dieci hanno già pianificato qualche acquisto, per un budget medio previsto di 267 euro, anche se il 38% prevede di spendere meno di 150 euro.

Secondo il sondaggio di Ipsos e Confesercenti integrato dalla survey condotta sulle Pmi associate a Fismo (Associazione dei negozi di moda Confesercenti), il 56% acquisterà però soltanto in caso di offerte interessanti, e il cambiamento climatico complica ulteriormente la situazione per i commercianti. 

Il profilo di chi compra

Le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno, e i negozi arrivano ai saldi 2024 senza avere praticamente avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno.

In ogni caso, il 40% degli italiani dichiara di avere già individuato cosa comprare e di avere proceduto all’acquisto entro domenica 7 gennaio, 

Una polarizzazione confermata dal fatto che la maggior parte dei consumatori e delle consumatrici (56%) comprerà solo di fronte a un’offerta convincente. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di maggiore attenzione da parte delle famiglie L’onda lunga dell’inflazione pesa ancora sui bilanci, e l’acquisto in saldo diventa meno impulsivo e più ragionato.

Calzature, intimo, gonne e pantaloni

Le persone intenzionate ad acquistare durante i saldi cercheranno soprattutto calzature (58%), seguite da maglioni e felpe (56%).
La classifica dei desideri degli italiani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%).

Sotto la media, invece, le indicazioni per capispalla (21%, nel 2023 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo, il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, e il 13% su foulard, cappelli e altri accessori.
Il 12% segnala invece iteresse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte.

In merito al canale di acquisto, i negozi fisici mantengono saldamente la preferenza dei consumatori. Li sceglie infatti l’83% (contro il 51% che prevede di rivolgersi all’online). Convincente è la sensazione di avere più garanzie presso un punto vendita fisico (47%).

L’impatto del cambiamento climatico

A partecipare alle vendite di fine stagione 2024 sarà l’85,5% delle medie e piccole imprese del commercio moda. Il 92,1% ritiene però che la data di inizio, appena una manciata di giorni dopo l’inizio ‘astronomico’ dell’inverno, il 21 dicembre, sia troppo anticipata.

Una percezione fortemente acuita quest’anno, dopo un autunno e un inizio inverno dalle temperature più miti del normale. Ma un effetto collaterale del cambiamento climatico è l’incidenza sulle vendite del 96% delle imprese. Il calo medio delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno-inverno è pari al -46%. 

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La democrazia nel mondo tra segnali preoccupanti e fiducia nei principi

Posted by Massimo Miceli on
La democrazia nel mondo tra segnali preoccupanti e fiducia nei principi

Un’indagine condotta da Ipsos in sette Paesi, Croazia, Francia, Italia, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia, mostra come solo una minoranza dei cittadini sia soddisfatta per il modo in cui la democrazia funziona nel loro Paese. A eccezione della Svezia (58% di soddisfatti), in tutti i Paesi la quota di soddisfatti oscilla tra il 19% (Croazia) e il 34% (Polonia).
L’Italia registra un 24% di soddisfatti a fronte di un 51% di insoddisfatti.

Ancor più preoccupante è il dato sulla tendenza percepita dai cittadini. Solo una minoranza, dal 5% dei francesi al 23% dei polacchi, considera il funzionamento della democrazia migliorato negli ultimi cinque anni, mentre il peggioramento è percepito dal 61% dei britannici, il 70% degli americani e addirittura il 73% dei francesi.
Insomma, l’indagine evidenzia segnali preoccupanti sui livelli di soddisfazione, ma resiste un forte attaccamento ai principi fondamentali dei sistemi democratici.

Come avvolti in un clima di profonda disillusione

Il cattivo stato di salute delle democrazie occidentali è certificato da molti altri elementi su cui l’indagine Ipsos ha sondato l’opinione dei cittadini: la percezione della propria capacità di influenzare i processi decisionali, la rappresentatività delle istituzioni, la capacità del governo di raggiungere risultati nell’interesse di tutti.

Siamo come avvolti in un clima di profonda disillusione e sfiducia. Per quasi 3 italiani su 4 il sistema economico funziona a beneficio dei ricchi e i potenti, e per il 54% la politica non fa che rafforzare quest’ingiustizia, mettendo gli interessi di chi è già avvantaggiato sopra quelli della gente comune.

Un quadro tetro da cui emergono segnali di speranza

I principi democratici di fondo però ‘resistono’. In tutti i Paesi prevale l’idea che l’essenza della politica, e il compito dei leader politici, sia la ricerca del compromesso piuttosto che l’imposizione di una visione di parte.

Viene quindi chiaramente bocciata l’opzione ‘leaderistica’. Non è nel rafforzamento del potere dei capi di stato o governo la chiave per risolvere i problemi.
Nonostante la tendenza, registrata un po’ ovunque, a una crescita dell’astensionismo, la maggioranza degli intervistati in tutti i Paesi continua a essere convinta che andare a votare sia ancora utile.

La ‘tenuta’ democratica a livello locale

In quasi tutti i Paesi prevale la quota di cittadini soddisfatti per il funzionamento della democrazia quando si parla di comuni, città o comunità locali.
In Italia si raggiunge un sostanziale pareggio: 37% di soddisfatti contro 38% di insoddisfatti.
È quindi forse proprio dall’idea di una ‘democrazia di prossimità’ e inclusiva che occorre ripartire.
Un cambiamento radicale è necessario per migliorare il funzionamento dei sistemi politici, ma la richiesta non è di un maggior decisionismo verticale.

Secondo i cittadini, partecipazione, ascolto, coinvolgimento e rappresentanza sono i grandi assenti nel gioco democratico odierno.
Sono questi gli elementi da recuperare per rinsaldare i due pilastri fondamentali dei sistemi democratici, rappresentatività e capacità di produrre decisioni nell’interesse collettivo.

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Viva Natale, anzi che stress!

Posted by Massimo Miceli on
Viva Natale, anzi che stress!

Per la maggior parte degli italiani (83%) le festività natalizie sono un momento felice, e alcuni ne sono letteralmente entusiasti (38%). Ma un’ampia fetta di italiani (78%) a Natale almeno una volta nella vita ha vissuto sensazioni di pesantezza, e ad alcuni capita spesso (32%). Addirittura, a più di 1 italiano su 10 (11%), capita ogni volta che arriva il mese di dicembre.
Ma cosa impensierisce i nostri connazionali?

In vista del periodo più luccicante, e per alcuni, stressante, dell’anno, Everli ha indagato come percepiscono il Natale gli italiani. E ha scoperto che se i motivi di stress sono molteplici, l’ansia viene generata soprattutto dalle attività legate a dover pensare a preparare, cucinare e allestire pranzi e cene a casa propria.

A tavola con i parenti: a pensarci manca il fiato

Oltre 1 italiano su 4 (27%) si sente mancare il fiato perché durante i giorni natalizi è coinvolto a tavola con parenti da cui non può sottrarsi, mentre 1 su 10 si sente sotto esame come cuoco e padrone di casa 
Nonostante l’agitazione, o forse proprio a causa di quella, quasi la metà degli italiani (49%) non delega l’organizzazione e la realizzazione dei pasti.

Dunque, tra i maniaci del controllo (14%) e chi prova ad affidare qualche attività ad altri (35%), gli italiani non accennano ad abbassare la guardia.
Andrebbe meglio se i pasti venissero ideati in modo che ogni commensale portasse qualcosa di già cucinato (22%), e ancora meglio, se partecipassero da semplici invitati in case altrui e non dovessero occuparsi di nulla (28%).

L’ansia sale al supermercato

L’elenco di cose da fare è corposo, e va dalla pianificazione del menu alla lista della spesa fino al lucidare le stoviglie e creare decorazioni per la tavola.
Tra le voci della to-do-list alcuni task più di altri sono considerati snervanti. Più di 1 italiano su 10 (15%) deve respirare profondamente prima di entrare al supermercato, perché è già in ansia nella ricerca di parcheggio.

La tensione cresce (56%) quando è il momento di districarsi tra la folla, nelle corsie del super, ma è fonte di stress anche la ricerca di prodotti solitamente non usti durante l’anno (13%), e la scelta tra quelli proposti (12%).
Alla cassa, poi, l’obiettivo di pagare e andarsene in fretta è una chimera: stare fermi in coda è un momento di nervosismo per 1 italiano su 3 (33%). Ma neanche all’uscita la tensione si placa, perché si farebbe volentieri a meno di trasportare le molteplici e pesanti buste della spesa (8%).

Come allentare la tensione?

Secondo gli italiani un modo per allentare la tensione ci sarebbe.
Molti intervistati (78%) ritengono che semplificare la gestione della spesa durante le festività potrebbe contribuire a rendere il periodo meno stressante (35%), e di conseguenza, più piacevole.

L’energia e il tempo guadagnati si investirebbero nella sfera personale, regalandosi momenti per ricentrarsi (48%) e coltivare i propri hobby e interessi (31%).
E solo in seconda battuta per nutrire le relazioni sociali, trascorrendo più tempo in famiglia (40%) o con gli amici (26%).