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Quali sono i materiali migliori per una piscina prefabbricata?

Posted by Massimo Miceli on

Se stai pensando di installare una piscina prefabbricata nel tuo giardino, sicuramente hai già iniziato a valutare i diversi materiali disponibili sul mercato.

Ma quali sono i materiali migliori per una piscina prefabbricata? Per rispondere a questa domanda ti guideremo alla scoperta dei materiali più utilizzati per la costruzione di piscine prefabbricate e ti aiuteremo a scegliere quello più adatto alle tue esigenze.

Vetroresina

La vetroresina è un materiale composto da fibre di vetro e resine poliestere o epossidiche, che viene utilizzato per realizzare vasche di varie forme e dimensioni. La vetroresina è un materiale resistente e duraturo, ma presenta alcuni svantaggi.

In primo luogo, la vetroresina è un materiale relativamente costoso, soprattutto se si considera il costo della lavorazione. Ciò fa si che anche eventuali operazioni di riparazione siano alquanto costose.

Acciaio

L’acciaio è un materiale molto resistente e durevole, che viene utilizzato per costruire piscine prefabbricate di varie forme e dimensioni. Le piscine in acciaio sono anche molto facili da installare, grazie alla loro struttura modulare.

Tra l’altro, questo tipo di piscine sono molto versatili e possono essere personalizzate con una vasta gamma di accessori, come scalette, trampolini e getti idromassaggi.

A ciò si aggiunge il fatto che le piscine in acciaio sono anche relativamente economiche, soprattutto se confrontate con altre soluzioni.

Calcestruzzo

Il calcestruzzo è un materiale molto resistente e durevole, che viene utilizzato anche per costruire piscine prefabbricate di varie forme e dimensioni.

Le piscine in calcestruzzo sono versatili e possono essere personalizzate a piacimento per quel che riguarda forma e dimensioni.

Ad ogni modo, le piscine in calcestruzzo richiedono una preparazione del terreno molto accurata e sono anche molto costose, soprattutto se si considera il costo relativo a scavo e piastrellamento.

La soluzione migliore: l’acciaio

Dopo aver analizzato i diversi materiali disponibili per la costruzione di una piscina prefabbricata, possiamo affermare che la soluzione migliore sia l’acciaio.

Infatti, le piscine in acciaio richiedono uno scavo molto più piccolo e possono essere installate e pronte all’uso in sole 24 ore. Inoltre, le piscine in acciaio sono molto resistenti e durevoli, e richiedono una manutenzione minima.

In virtù di ciò, le piscine in acciaio sono anche economiche, soprattutto se confrontate con altre soluzioni come il calcestruzzo o la vetroresina.

Cosa devo considerare quando scelgo il rivestimento per la mia piscina in acciaio?

La scelta del rivestimento per la tua piscina in acciaio è una decisione importante, poiché il rivestimento non solo influisce sull’aspetto estetico della piscina, ma anche sulla sua durata e sulla facilità di manutenzione.

Ecco riassunti alcuni fattori da considerare quando scegli il rivestimento per la tua piscina in acciaio:

  1. Resistenza: il rivestimento deve essere resistente all’usura e alle intemperie, soprattutto se la tua zona è soggetta ad escursioni termiche di un certo tipo o a piogge frequenti.
  2. Estetica: il rivestimento deve essere accattivante e armonizzare con l’aspetto del tuo giardino.
  3. Comfort: il rivestimento deve essere piacevole sia alla vista che al tatto.
  4. Facilità di manutenzione: il rivestimento deve essere facile da pulire e da mantenere nel tempo, senza richiedere una manutenzione eccessiva o costosa.
  5. Costo: il costo della piscina può variare notevolmente a seconda del materiale utilizzato, quindi è importante scegliere un materiale che si adatti al tuo budget.

Abbiamo evidenziato le caratteristiche principali della vetroresina, del calcestruzzo e dell’acciaio relativamente alla costruzione di una piscina.

Ognuno di questi materiali ha i propri vantaggi e svantaggi, quindi è importante fare una scelta informata in base alle esigenze tecniche e di budget.

In sintesi, se stai cercando una soluzione affidabile, resistente e conveniente per la tua piscina prefabbricata, il consiglio è quello di optare per una piscina in acciaio.

Varie

Lavoro: un mercato mobile e con sempre meno giovani: -7,6% in dieci anni

Posted by Massimo Miceli on
Lavoro: un mercato mobile e con sempre meno giovani: -7,6% in dieci anni

I lavoratori invecchiano, ma quelli giovani in Italia sono diventati una rarità. Nel decennio 2012-2022 gli occupati 15-34enni sono diminuiti del 7,6%, quelli con 35-49 anni del 14,8%, mentre i 50-64enni sono aumentati del 40,8% e gli over 65 del 68,9%.
Come esito della radicale transizione demografica, si stima che nel 2040 le forze lavoro saranno diminuite dell’1,6%. Ma intanto nei primi nove mesi del 2022 ogni giorno in media 8.500 italiani si sono dimessi, +30,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, e ogni giorno, in media, 49.500 italiani hanno iniziato un nuovo lavoro (+6,2%). È quanto emerge dal 6° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, realizzato in collaborazione con Eudaimon e il contributo di Credem, Edison e Michelin.

Precarietà e part-time involontario 

La ricerca di un’occupazione migliore per i giovani significa meno precaria ed è la bussola che orienta decisioni e comportamenti.
La fascia della precarietà è infatti ancora ampia: complessivamente, il 21,3% dei lavoratori italiani è occupato con forme contrattuali non standard, e la percentuale oscilla dal 27,9% delle lavoratrici (16,5% uomini) al 39,3% dei lavoratori 15-34enni.
Tra gli occupati giovani, la percentuale dei contratti non standard raggiunge il 46,3% tra le femmine (34,2% maschi).
Il part-time involontario, con meno ore lavorate e quindi retribuzioni più basse, coinvolge il 10,3% dei lavoratori italiani: 16,7% delle donne (5,7% uomini) e 13,9% dei 15-34enni. Tra gli occupati giovani, la percentuale del part-time involontario raggiunge il 20,9% tra le femmine (9,0% maschi). 

Cambi lavoro chi può

Se potesse, il 46,7% degli occupati italiani lascerebbe l’attuale lavoro: il 50,4% dei giovani, il 45,8% degli adulti, il 58,6% degli operai, il 41,6% degli impiegati e solo il 26,9% dei dirigenti. Anche perché il 64,4% degli occupati dichiara di lavorare solo per ricavare i soldi necessari per vivere, in particolare, questo vale per il 69,7% dei giovani e per il 75,6% degli operai.
Quali sono le ragioni dell’inquietudine nel rapporto con il proprio lavoro? Difficoltà di carriera (65,0%), retribuzioni insoddisfacenti (44,2%, giovani 53,0%), e paura di perdere il posto di lavoro (42,6%). Si tratta di una precarietà attuale e concreta, più tangibile di quella preconizzata dagli annunciati rivolgimenti legati all’innovazione tecnologica.

Sì a smartworking se alternato al lavoro in presenza

Lavora da remoto il 12,2% degli occupati (4,9% 2019). Il lavoro da casa piace perché consente una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro (81,3%), riduce lo stress legato al lavoro in presenza (74,8%), permette di lavorare in contesti migliori (74,1%,), migliora la qualità della vita (70,4%). Ma il giudizio è positivo solo se viene alternato con giorni di lavoro in presenza (72,4%), perché non è vero che in smartworking si lavora meno (71,8%), e c’è il rischio che si eroda il senso di appartenenza aziendale (54,4%). In merito al welfare aziendale, se le integrazioni del reddito sono largamente apprezzate, i lavoratori si attendono anche il supporto al raggiungimento di una più alta qualità della vita.

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PMI, quando l’attacco informatico è causato dall’errore umano 

Posted by Massimo Miceli on
PMI, quando l’attacco informatico è causato dall’errore umano 

Molte piccole e medie imprese trascurano l’adozione di soluzioni di sicurezza informatica perché non ritengono di essere potenziali obiettivi dei cybercriminali. Tuttavia, uno studio recente riporta che quasi il 46% degli attacchi informatici sono diretti alle PMI. Secondo i dati del World Economic Forum, il 95% delle violazioni della sicurezza informatica è attribuibile all’errore umano. Questi dati mettono in evidenza che le piccole e medie imprese forse non sono consapevoli del fatto che i loro dipendenti potrebbero causare danni all’azienda, sia in modo involontario sia intenzionale. Comportamenti inappropriati potrebbero portare a perdite finanziarie, danni alla reputazione e riduzione della produttività dell’intera azienda.

La disattenzione e la scarsa formazione costano caro

Gli esperti di Kaspersky sottolineano l’importanza di analizzare come la negligenza dei dipendenti o azioni vendicative possano influire sulla sicurezza informatica delle PMI. Secondo la ricerca Kaspersky 2022 IT Security Economics, basata su interviste a più di 3.000 responsabili della sicurezza informatica provenienti da oltre 26 paesi, quasi il 22% delle violazioni dei dati nelle PMI è causato dai dipendenti. Quasi la stessa percentuale è attribuibile ad attacchi informatici, il che rende i dipendenti quasi altrettanto pericolosi degli hacker. Questo accade principalmente a causa della negligenza o della mancanza di consapevolezza e formazione dei dipendenti.

Password deboli e phishing le “trappole” più comuni

Comportamenti inconsapevoli da parte dei dipendenti possono portare a gravi violazioni e mettere a rischio la sicurezza informatica delle piccole e medie imprese. Alcuni esempi includono l’uso di password deboli, la caduta nelle truffe di phishing, le politiche BYOD (Bring Your Own Device), la mancanza di installazione di patch e l’ignorare i principi fondamentali della sicurezza informatica come il backup dei dati. È importante notare che l’ignoranza non è una scusante. Tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, hanno bisogno di investire nella formazione dei dipendenti per evitare gli errori più comuni.

Misure di protezione sempre aggiornate 

Per mantenere un’elevata sicurezza informatica, Kaspersky consiglia di utilizzare soluzioni di protezione con funzionalità anti-phishing per gli endpoint e i server di posta elettronica, adottare misure di protezione dei dati come la crittografia e il backup regolare, mantenere fisicamente sicuri i dispositivi di lavoro e proteggersi dalle minacce informatiche, anche se si utilizzano dispositivi personali. Inoltre, Kaspersky Small Office Security è una soluzione adatta alle piccole imprese, facile da installare e gestire, che offre una protezione efficace contro le minacce informatiche.