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Gli italiani e la famiglia. Fattori di crisi e sfida denatalità

Posted by Massimo Miceli on
Gli italiani e la famiglia. Fattori di crisi e sfida denatalità

Se oltre sette italiani su dieci ritengono la denatalità un problema urgente, causato principalmente da stipendi bassi, precarizzazione del lavoro, mancanza di sostegni pubblici e di servizi, il 64% della popolazione definisce la famiglia come un’unione tra due persone, che decidono di convivere per perseguire un progetto di vita comune, a prescindere che siano di sesso diverso o dello stesso sesso. Una percentuale che aumenta al 73% tra gli under30. Sono alcune evidenze emerse dal report di FragilItalia, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, dal titolo ‘Famiglia. Percezione, ruolo e fattori di crisi. La sfida della denatalità’. La ricerca è stata condotta in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, che si celebra il 15 maggio.

Crisi demografica, ma 7 under30 su 10 vorrebbero almeno due figli 

La denatalità è un elemento centrale della crisi demografica che investe il Paese, con effetti negativi sulla vita economica e sociale. Un problema avvertito come urgente dal 74% degli italiani. E seppur con un livello di urgenza inferiore rispetto alla media del totale, anche dal 66% degli under30, per i quali ciò si scontra con il desiderio di avere figli. Sette su dieci ne vorrebbero almeno due. 
Le principali cause del problema vengono indicate negli stipendi bassi e nell’aumento del costo della vita (70% vs 63% under30), nell’instabilità lavorativa e nella precarizzazione del lavoro (63% vs 56% under30), nella mancanza di sostegni pubblici per i costi da affrontare per crescere i figli (59% vs 52% under30), nella mancanza di servizi per le famiglie diffusi e accessibili a tutti (57% vs 45% under30) e dalla paura di perdere il posto di lavoro (56%, percentuale che aumenta al 61% tra le donne).

Famiglia tradizionale e fragilità dei legami affettivi

La visione più tradizionale di famiglia, concepita come l’unione tra uomo e donna, uniti in matrimonio civile/religioso, è appannaggio del 22%, mentre soltanto il 14% la considera come l’unione tra due persone dello stesso sesso. Riguardo alle funzioni della famiglia, il 49% indica l’educazione dei figli (55% uomini), il sostentamento e il mutuo aiuto tra i componenti (47%), e il supporto psicologico reciproco (44%, 53% donne). Tra le cause di fragilità dei legami affettivi, ai primi posti si collocano egoismo, mancanza di comunicazione, difficoltà ad assumersi le proprie responsabilità, scarso spirito di sacrificio e incapacità di affidarsi all’altro.

Per i più giovani il supporto psicologico reciproco è prioritario

Tra la fascia più giovane la visione più tradizionale della famiglia, come unione in matrimonio tra uomo e donna, scende dal 22% al 12%., mentre in riferimento alle funzioni della famiglia, gli under30 collocano al primo posto il supporto psicologico ai componenti del nucleo (58%), al secondo l’educazione dei figli (46%) e al terzo il sostentamento e il mutuo aiuto (37%). Difficoltà ad assumersi le proprie responsabilità e insicurezza guidano la classifica delle principali fragilità dei legami affettivi per gli under 30, che rispetto alla media, hanno più paura del tradimento.