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Moda sostenibile e connessa: la vogliono i consumatori

Posted by Massimo Miceli on
Moda sostenibile e connessa: la vogliono i consumatori

Oggi i consumatori si aspettano esperienze e servizi che li aiutino a contribuire a coltivare abitudini sostenibili con i marchi e i prodotti di moda. Al contempo, cresce rapidamente il numero di prodotti connessi, e i consumatori sono sempre più propensi a scannerizzare etichette con lo smartphone per accedere a contenuti e servizi digitali. Insomma, la cultura dell’usa e getta non va più di moda. Tanto che secondo lo studio di Certilogo, la sostenibilità di un prodotto influenza le scelte d’acquisto. E la richiesta di trasparenza è esplicita anche da parte dei consumatori, soprattutto dei Millennial, i più attenti a fare acquisti ‘amici dell’ambiente’: 3 su 4 dichiarano di preoccuparsene molto, rispetto a 6 su 10 tra i Gen Z.

L’importanza delle certificazioni ‘green’

Inoltre, il 93% dei consumatori ritiene che i prodotti che offrono l’accesso a servizi legati alla sostenibilità siano utili, e 1 su 5 ritiene estremamente importanti le certificazioni ‘green’. Le nuove normative nell’ambito della Direttiva Europea sui Tessili Sostenibili e Circolari obbligheranno infatti i marchi della moda a dotare i prodotti di una identità digitale e un passaporto digitale del prodotto in grado di informare i consumatori dell’impatto ambientale del loro acquisto. E ora che i consumatori aspirano a divenire più responsabili sono sempre più interessati a recuperare il massimo valore possibile dai loro acquisti. Oltre il 70% dei consumatori si aspetta di recuperare in parte il valore del prodotto, e la rivendita sembra il metodo più popolare (35,6%). Inoltre, il 16,3% restituirebbe più volentieri il prodotto al brand produttore affinché lo ricicli in cambio di un riconoscimento del suo valore in qualche forma.

Parole d’ordine, autenticità e circolarità

Ma anche sapere che un prodotto è autentico e legittimo è fondamentale per i consumatori, che considerano l’autenticazione il servizio di sostenibilità più utile in assoluto quando si collegano a un prodotto connesso. Questi nuovi comportamenti dall’impronta ‘green’ possono essere sfruttati in maniera lungimirante dai brand per creare una relazione nuova, vera e reciprocamente proficua con i clienti. Ad esempio, i servizi che estendono la vita del prodotto possono ridurre lo spreco, nonché la produzione di articoli non indispensabili: come quelli di cura e di riparazione, richiesti da più del 40% dei consumatori. Perché i servizi che abilitano la circolarità aiutano a ridurre i rifiuti e l’impiego di materie prime.

Ridurre l’impatto sociale e ambientale dell’industria fashion

Per massimizzare sostenibilità e rilevanza, i brand devono quindi superare i confini dello storytelling, offrire esperienze che vadano oltre ‘il racconto delle iniziative green’, e riconoscere il ruolo fondamentale che i consumatori devono giocare per ridurre l’impatto sociale e ambientale dell’industria fashion. I brand che mancheranno di intraprendere i passi giusti verso la sostenibilità, e che non sapranno creare una connessione diretta e duratura con i loro clienti, rischiano di vedersi puniti dai consumatori, oltre che dagli enti regolatori europei e americani.