Nel 2022 sono stati accumulati oltre 5 miliardi di cellulari usati

Nel 2022 sono stati accumulati oltre 5 miliardi di cellulari usati

Ogni anno vengono lanciati almeno un centinaio di nuovi modelli di telefoni cellulari, e tutti abbiamo visto le file davanti ai negozi per ottenere gli ultimi modelli. Siamo dipendenti dalla tecnologia, ma ci poniamo la domanda: cosa succede ai vecchi device che abbiamo in tasca?
Secondo quanto riportato dall’Ansa, il 58% degli italiani ha ammesso di avere una vera e propria miniera di telefoni cellulari nel cassetto. Non li buttiamo via, li accumuliamo “per ricordo” o li teniamo “di scorta”, ma anche perché non sappiamo come smaltirli correttamente. Questo trend emerge da un’indagine condotta dalla società francese CertiDeal, specializzata in dispositivi elettronici usati e ricondizionati, ovvero resi come nuovi. Gli italiani hanno difficoltà a separarsi dal vecchio smartphone: solo il 15% degli intervistati lo regala ad amici, figli o parenti, mentre il 9% lo rivende. Il rapporto attesta che solo nel 2022 sono stati accumulati complessivamente oltre 5 miliardi di cellulari dismessi, su un totale di 16 miliardi. Se fossero impilati l’uno sopra l’altro, creerebbero una colonna alta 50.000 chilometri.

Il decluttering fa bene anche all’ambiente e alla mente

È necessario aprire quei cassetti e fare un “tech decluttering”, ovvero fare pulizia proprio come si fa con il contenuto degli armadi all’inizio della bella stagione. Secondo gli analisti di CertiDeal, il decluttering va oltre il semplice mettere in ordine, perché si tratta di una decisione che non solo libera spazio in casa, ma fa bene anche alla mente e all’ambiente. Ecco alcuni consigli pratici per farlo: aprire i cassetti e mettere insieme tutti i dispositivi, compresi gli accessori, per selezionare quelli funzionanti e ancora in uso rispetto a quelli non funzionanti. Tra quelli che ancora funzionano, perché non pensarci per un possibile riciclaggio? Potrebbero essere utili a qualcuno che conosciamo, oppure possono essere smontati e offerti a un rivenditore. Se sono irrimediabilmente “morti”, devono essere trattati come “rifiuti speciali” e portati nei punti di raccolta Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) o in un centro di raccolta ecologica comunale attrezzato per lo smaltimento dei Raee. Possono anche essere consegnati a un negozio di elettronica, che è obbligato a ritirare i vecchi apparecchi.

In Italia sta crescendo il mercato dei cellulari usati

In Italia, il mercato dei telefoni cellulari usati è ancora al di sotto della media europea. Tuttavia, al fine di ridurre il consumo sfrenato di cellulari e l’accumulo di spazzatura elettronica inquinante, il mercato dei telefoni usati e ricondizionati, garantiti come nuovi ma a prezzi più vantaggiosi, sta crescendo di mese in mese. Secondo Deloitte, solo il 3% degli smartphone usati in Italia viene venduto a aziende specializzate nel riciclo, mentre solo il 2% viene rivenduto o scambiato. In Germania, l’11% dei telefoni cellulari viene riciclato, nel Regno Unito il 16%, mentre in Francia circa il 6%.

Il problema dell’accumulo

Nonostante solo la metà degli italiani sia familiare con il concetto di economia circolare, l’82% dei cittadini riconosce il suo ruolo potenzialmente determinante per la tutela dell’ambiente. Una ricerca condotta da SWG per il sito di rivendita di dispositivi usati Swappie rivela che il 23% degli italiani guarda ai modelli di economia circolare, mentre il 59% sostiene che l’economia circolare non si diffonderà abbastanza da essere efficace. In conclusione, è importante affrontare il problema dell’accumulo di vecchi dispositivi elettronici, come i telefoni cellulari, attraverso il tech decluttering. Smaltire correttamente i dispositivi usati, riciclarli o venderli a rivenditori specializzati nel ricondizionamento contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti elettronici e a promuovere l’economia circolare. Ognuno di noi può fare la sua parte per ridurre l’impatto ambientale e liberare spazio in casa.