Migliora l’occupazione per i giovani diplomati e laureati

Migliora l’occupazione per i giovani diplomati e laureati

Buone notizie sul fronte dell’occupazione, almeno per i giovani italiani che si sono impegnati un po’ di più sui libri. Nel 2022, tra gli under 35 con un titolo di studio conseguito da uno a tre anni,  si è registrato un aumento significativo del tasso di assunzione. Tra i diplomati, il tasso di occupazione è salito al 56,5%, mentre tra i laureati è arrivato al 74,6%, registrando un incremento rispettivamente di 6,6 e 7,1 punti percentuali rispetto al 2021. Per i laureati, questo valore ha superato di 4 punti percentuali il livello precedente alla crisi del 2008. Tuttavia, resta evidente il divario occupazionale con l’Europa.

Differenze sostanziali da Nord a Sud

Secondo un rapporto dell’Istat, nel Mezzogiorno i laureati tra i 30 e i 34 anni registrano un tasso di occupazione del 69,9%, ben 20 punti percentuali inferiore rispetto al Nord, che ha invece un tasso del 89,2%. Inoltre, se i genitori hanno un basso livello di istruzione, un giovane su quattro abbandona gli studi precocemente, mentre solo uno su dieci riesce a conseguire un titolo superiore.
Al contrario, se almeno un genitore è laureato, le quote si riducono a meno di tre su 100 che abbandonano gli studi e circa sette su 10 conseguono un titolo terziario.

Oltre il 60% degli italiani ha un diploma, ma il resto d’Europa fa meglio

In Italia, nel 2022, il 63,0% della popolazione tra i 25 e i 64 anni possiede almeno un titolo di studio secondario superiore, un valore simile a quello della Spagna (64,2%), ma notevolmente inferiore a Germania (83,2%), Francia (83,3%) e alla media dell’UE27 (79,5%). Anche la quota di coloro che hanno conseguito un titolo di studio terziario (20,3%) è più bassa della media europea (34,3%), rappresentando appena la metà di quanto registrato in Francia e Spagna (rispettivamente il 41,6% e il 41,1%).

Diminuisce il divario fra diplomati e laureati

Tra la popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni, il tasso di occupazione è aumentato tra il 2021 e il 2022 di 1,3 punti percentuali per chi possiede un titolo terziario e di due punti percentuali per i livelli di istruzione medio-bassi. Ciò ha portato a una leggera diminuzione del divario tra i tassi di occupazione tra laureati e diplomati, che era cresciuto nei due anni precedenti, principalmente a causa degli effetti contenuti della pandemia sull’occupazione dei laureati nel 2020 e del loro più significativo miglioramento nel 2021.

Nel 2022, il tasso di occupazione dei laureati ha raggiunto l’83,4%, superiore di 11 punti percentuali rispetto ai diplomati (72,3%) e di 30 punti percentuali rispetto a chi ha al massimo un titolo secondario inferiore (53,3%). Il tasso di disoccupazione tra i laureati è invece più basso, al 3,9%, rispetto a diplomati e non laureati, con differenze di 2,6 e 7,0 punti percentuali rispettivamente. Questi dati confermano l’importante “premio” occupazionale legato all’istruzione, evidenziando come il livello di istruzione sia un determinante fondamentale per la probabilità di trovare lavoro.