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Caro bollette, le strategie degli italiani per spendere meno

Posted by Massimo Miceli on
Caro bollette, le strategie degli italiani per spendere meno

Non è certo un segreto che dall’inizio dell’anno ci sia stata una vera e propria stangata sui costi energetici. E i cittadini si sono visti recapitare bollette di luce e gas decisamente più pesanti rispetto a quelle dell’anno scorso. Per contrastare il caro bollette, i nostri connazionali hanno attivato una serie di strategie: dallo spegnere la luce al rinunciare alla colazione al bar fino a tagliare gli abbonamenti alle piattaforme streaming.

Quanto pesano luce e gas sui bilanci familiari? 

Una recente indagine condotta da Condexo, azienda che si occupa di gestioni condominiali, ha esplorato le opinioni della famiglie italiane che devono fare i conti con gli aumenti dei costi di elettricità e gas. Il nuovo anno per gli italiani si è aperto con una stangata: dal primo gennaio sono scattati gli aumenti che per il primo trimestre saranno del +55% per l’elettricità e +41,8% per il gas. Secondo la stima dell’Arera, l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, le nuove tariffe si tradurranno in una spesa per la famiglia-tipo di: +68% per la bolletta elettrica (circa 823 euro); +64% per la bolletta del gas (circa 1560 euro). Un caro bollette che peserà “molto” sull’economia familiare per il 75% degli intervistati da Condexo; “abbastanza” per il restante 25%. A pesare di più per il 60% dei 640 che hanno risposto al sondaggio il rincaro sull’elettricità. 

Obiettivo risparmio

Spinto dal desiderio di riuscire a risparmiare qualcosa, il 50% degli italiani intervistati sceglie di tenere meno luci accese in casa; il 44% farà invece un uso minore degli elettrodomestici, per far fronte al caro bollette meno lavatrici e lavastoviglie. Tra i rimedi il 25% degli intervistati ha dichiarato che sostituirà le vecchie lampadine con quelle a basso consumo; il 6% pensa invece di sostituire i vecchi elettrodomestici; il 3% l’impianto di riscaldamento. Solo il 19% è disposto ad abbassare le temperature dei termosifoni sotto i 22° nonostante ad ogni grado in meno rispetto a questo livello corrisponda un risparmio compreso tra i 6% e il 10% sul consumo. Per il 44% meglio optare per la minor dispersione del calore in casa: infissi ben chiusi, ambienti isolati e porte serrate, niente panni sui termosifoni da sottoporre a manutenzione insieme alla caldaia. Rincari che si ripercuotono anche sulle abitudini. Per far fronte alle maggiori spese per luce e gas il 65% degli intervistati da Condexo rinuncerà a pranzi e cene fuori; il 36% alla colazione al bar dove i rincari hanno fatto schizzare in alto il prezzo del caffè: secondo i calcoli di Assoutenti in alcuni casi raggiunge il prezzo di 1,50 euro la tazzina, con un rincaro del 37,6%. Il 33% taglierà su eventi sportivi dal vivo, quindi partite viste allo stadio o nei palazzetti dello sport. Il 25% rinuncerà agli abbonamenti a piattaforme streaming, stessa percentuale per chi dirà no a gite fuoriporta e piccoli viaggi o eventi culturali come cinema, teatro e mostre. Infine, un 8% ha dichiarato che taglierà le sigarette.

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Italia, cresce la spesa per l’IT

Posted by Massimo Miceli on
Italia, cresce la spesa per l’IT

L’Italia è sempre più orientata verso l’Information Technology, tanto che nel 2022 la spesa in questo settore aumenterà addirittura dell’11%. Si tratta di un incremento che significa un controvalore di 300 miliardi di euro. A dare i numeri è il report Information Technology di 24 Ore Ricerche e Studi (Gruppo 24 Ore) che ha preso in esame i dati di bilancio storici per le prime 20 aziende in Italia, le prime 30 in Europa e le prime 50 nel mondo. 

Cybersecurity in primo piano

Tra le voci più strategiche pare esserci, stando al report ripreso da Ansa, proprio la cybersecurity, un tema sempre più sensibile. A livello mondiale gli investimenti in cybersecurity dovrebbero aver raggiunto 150,4 miliardi di dollari a fine 2021 (+12,4% rispetto al 2020), trainati dalla Cloud Security.

La fotografia delle imprese IT in Europa

In Europa le aziende IT con almeno 20 milioni di ricavi sono circa 5.000 e in Italia 600, con un fatturato complessivo di oltre 75 miliardi. L’analisi del rapporto riferisce che i 75% delle società del settore, anche di piccole dimensioni, ha una probabilità di insolvenza inferiore allo 0,5%. Per quanto riguarda la sicurezza, quelli più solidi sarebbero quelli dei servizi per Artificial Intelligence e della Cybersecurity.

Le aziende top del settore

L’analisi ha compreso i più rilevanti dati di bilancio storici per le prime 20 aziende in Italia le prime 30 in Europa e le prime 50 nel mondo, e per le società quotate vengono indicate anche le stime di consensus degli analisti sul futuro. E’ inoltre presente un importante outlook del settore a cura di Strategic Management Partners, per esplorare in profondità quali siano lo stato dell’arte e le tendenze del comparto.
Emerge così, riporta Ansa, che tra le aziende IT non quotate 3 italiane si classificano nella Top 30 europea per fatturato e addetti – Computer Gross, Zucchetti e Almaviva – mentre per le società italiane quotate del settore nel 2021 – 2023 le stime di crescita sono a doppia cifra, con indicazioni particolarmente positive per Reply e, su scala dimensionale più piccola, per Cy4Gate, Vantea Smart e Almawave. L’analisi del Report IT, aggiornata a novembre 2021, riporta anche le più recenti e rilevanti operazioni di M&A nel settore IT e le principali emissioni obbligazionarie effettuate dalle società del settore.

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Le professioni più richieste nel 2022 sono tech

Posted by Massimo Miceli on
Le professioni più richieste nel 2022 sono tech

Jobtech ha condotto un’analisi sulle cinque professioni più richieste nel 2022 tra gli annunci in somministrazione nel mondo del retail, logistica, call center, hospitality e Ho.Re.Ca. Le oscillazioni dell’attività economica registrate in questi due anni di pandemia hanno determinato problemi di scarsità di manodopera in diverse aree, e un turnover più o meno forzato che ha prodotto, per chi cerca lavoro oggi, numerose opportunità di inserimento. E dai responsabili della logistica fino ai contabili i profili richiesti diventano sempre più tech. Ma anche nel mondo retail: secondo Jobtech un fenomeno in enorme crescita sono i dark store, i punti vendita che si occupano esclusivamente dello shopping online. I dark store rappresentano un ambito pronto ad assumere migliaia di dipendenti in tutta Italia: è prevista infatti la creazione di micro centri di distribuzione di quartiere in cui lavoreranno solo rider, ‘picker’, persone deputate alla preparazione degli ordini, e ‘packer’ (magazzinieri) e store manager.

Responsabili della logistica con competenze digitali

Il responsabile della logistica in un’azienda diventerà un ‘responsabile della soddisfazione del cliente’. Quindi dovrà occuparsi dell’analisi e l’automazione nei centri di evasione ordini, pianificazioni di percorsi, conferma della disponibilità del cliente a ricevere la spedizione. Tutto ciò richiede personale formato, digitale ed esperto, riporta Italpress.

Spinta alle assunzioni di camerieri, barman, chef e pizzaioli

La pandemia ha stravolto anche il comparto Ho.Re.Ca, producendo un drastico turnover della forza lavoro. Ciò comporterà, per il 2022, una spinta alle assunzioni di camerieri, barman, chef e pizzaioli. Le opportunità non mancheranno soprattutto per professionisti con esperienza, a cui si devono però garantire tutele e diritti.
Ma una delle cause della Great Resignation è la richiesta un miglior bilanciamento tra vita e lavoro. I sostenitori della Yolo Economy (You Only Live Once, si vive una volta sola), potranno quindi contare sulle numerose opportunità da remoto offerte anche dal mondo dei call center.

Le opportunità del remote working

Quello della contabilità è un settore che si è rivelato particolarmente appetibile per chi cerca un lavoro nel 2021. Prima di tutto le donne e chi cerca opportunità di remote working. Nel 2022 ci saranno opportunità soprattutto per chi, oltre alle skill richieste dal settore, vanterà competenze nella sostenibilità. I contabili saranno sempre più strategici per l’approccio green di un’azienda.
“Il lavoro in somministrazione rappresenta spesso il punto di partenza, o di ripartenza, della forza lavoro – dichiara il fondatore di Jobtech -. Ed è una buona notizia che per loro il mercato offra numerose opportunità di inserimento. Colmare il mismatch tra domanda e offerta rappresenterà per il 2022 la vera sfida da affrontare per dare spinta allo sviluppo del Paese. In un momento storico di profondo cambiamento il lavoro del futuro dovrà essere ibrido, in parte remoto e in parte in presenza, digitale e sicuro”.